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Cappella di Maria S.S. Ausiliatrice

Scheda

Nome Descrizione
Indirizzo Frazione Santa Maria
Informazioni Nella parte più alta del paese si trova la zona di Santa Maria, che deve il nome alla cappella dedicata alla Ausiliatrice, situata sulla cima del Monte Castello ospita nel suo territorio anche i ruderi del maniero; qui, attraverso le molte mulattiere ed i vecchi sentieri, ci si può immergere appieno nella natura per piacevoli passeggiate e godere di un panorama strepitoso. Il nucleo originario della frazione si trova al confine con Borgonuovo, nei pressi dell'avvallamento che divide due cantoni, vicino alla casa che fu di Giovanni e Michele Rulent. Proprio per questo motivo il luogo è conosciuto ancora oggi come “el Gian Michel”.
Sulla cima del monte castello si trova il santuario di Maria ausiliatrice edificato nel 1894-1895 dalla popolazione Givolettese che prestò, sotto la guida del capomastro Michele Mattutino, la sua opera gratuita di notte, dal momento che di giorno era impegnato nel lavoro dei campi. Dietro al santuario circondati da rigogliosa vegetazione, si intravedono i ruderi del castello, appartenuto prima ai Baratonia e poi ai Canalis di Cumiana e distrutto dai francesi a metà del cinquecento; proprio dai suoi resti vennero prese le pietre utilizzate per la costruzione della cappella.
Oggi di quella fortificazione è visibile solamente il fossato, che per la sua particolare forma circolare viene chiamato “la virundula”. Il castello, rappresentato anche nello stemma comunale come simbolo del paese, era stato costruito in una posizione strategica per il controllo di un'importante via di comunicazione e per questo fu muto testimone di diversi ed importanti eventi storici. La leggenda popolare vuole che fosse collegato alla città di Torino tramite una serie di gallerie.
Nel 2014 è stata ampliata la porzione pavimentata del cortile, per permettere l’accesso anche a persone con disabilità. Sono state posizionate staccionate verso i versanti pericolosi ed effettuata la pulizia del bosco circostante, con il prezioso apporto dei proprietari privati. Le nuove panchine e i tavoli per pic nic permettono ora di godere appieno del fantastico panorama sulla pianura torinese.
Un sogno che divenne realtà
A Givoletto, nell'ottobre del 1894, per un mirabile intreccio di grazie, divenne tanto popolare la devozione a Maria ausiliatrice, che tutta la popolazione con il reverendissimo Prevosto Don Andrea Rolle, volle concorrere a erigerle una nuova cappella.
La struttura in poco tempo sorse, bella e maestosa, a perenne ricordo dell'amore immenso che i buoni Givolettesi nutrono per Maria S.S. Ausiliatrice, tanto che celebrano solennemente ancora oggi la festa, dei giorni 26 aprile 24 maggio di ogni anno.
Don Rolle, discepolo prediletto di Don Bosco, trasse ispirazione per detta importante impresa da un “doppio sogno” fatto nella notte del 12 maggio 1884 in cui gli sembrò di essere seduto su una panca insieme ad alcuni giovani e di vedere in piedi davanti a sé, San Giovanni Bosco dirgli: “Chi mai se lo immaginerebbe che tu con tutti questi giovani dovrai morire quest'anno stesso?”.
Don Rolle, risvegliatosi a quel punto conturbato, si riaddormentò rivedendosi nuovamente in sogno dinnanzi a Don Bosco al quale chiese immediatamente se fosse vero l'annuncio della sua prossima morte.
Il santo non rispose, limitandosi ad indicare alle spalle di don Rolle, la risplendente statua di Maria S.S.ma Ausiliatrice posta sopra la cupola del suo glorioso tempio in Torino.
La leggenda narra che il Rev.mo Prevosto si risvegliò nuovamente sentendo, dentro di sé, una voce che diceva: “Se non avverrà come ti fu predetto, sarà grazia della S.S. Vergine Ausiliatrice la di cui devozione tu dovrai praticare e prorogare”.
Quale proverbiale “uomo avvisato”, Don Andrea Rolle, non esitò oltre, risolvendosi a iniziare l'opera santissima con la collaborazione dei più devoti parrocchiani.
Nell'anno 1906 raccolse in un primo opuscoletto dal titolo: “Cappella di Maria S.S. Ausiliatrice in Givoletto”, tutta la storia di questa amorosa fatica destinata a perpetuare in Givoletto e nei paesi vicini il culto vivo e soave dell'ausiliatrice madre della Chiesa e rifugium peccatorum per il popolo cristiano.

L'edificazione del Santuario quale importante testimonianza di fede di tutto il popolo Givolettese
Come scrisse Don Andrea Rolle, il santuario di Maria Ausiliatrice sorse sul Monte Castello a 576 m s.l.m., guardando verso una “incantevole ed immensa pianura, accanto i ruderi di un antico castello che ammoniscono il pellegrino della caducità delle grandezze umane (...)” quasi a costituire una prova eterna di una testimonianza di fede che, al contrario della fragilità di ciò che rappresenta l'umana debolezza, vuole essere, nei secoli, perpetua.
La costruzione venne affidata al capomastro Michele mattutino che, nei soli due mesi di ottobre e novembre del 1894, riuscì quasi a completare la cappella arrivando sino al tetto. Ma l'ardore con cui attese a quel sacro lavoro gli procurò un grave malore che, in pochi giorni, lo ridusse in fin di vita, procurandogli la morte il giorno 6 dicembre 1894. I lavori ripresero nell'aprile del 1895 e vennero provvidenzialmente ultimati il 20 luglio dello stesso anno così da consentire ai Givolettesi di non interrompere la devozione verso Maria Ausiliatrice, in seguito all'avvenuta distruzione della vecchia Cappella privata fatta erigere dal Sac. D. Dognibene.
La cappella venne benedetta il 4 agosto 1895 ed il 24 maggio 1896 venne celebrata la prima festa della S.S. Maria Ausiliatrice con la processione votiva al Monte Sap che, già dal 1817, dietro approvazione dell'autorità ecclesiastica i Givolettesi solevano organizzare in seguito al voto fatto dal Comune per chiedere la cessazione delle tempeste che cadevano sul territorio di Givoletto da nove anni consecutivi.
La chiesa fu ultimata nel 1905 ed i materiali di costruzione furono portati a destinazione da una moltitudine di Givolettesi che furono disposti a lavorare senza tregua anche al chiarore della luna, allorquando mancava il tempo di giorno, pur di riuscire in tempi brevi a completare l'opera.
La nuova cappella, inizialmente con una pianta rettangolare lunga 10 m e larga 5, venne ampliata con un prolungamento di ulteriori 6 metri, sotto la guida dei capi mastri fratelli Maurizio ed Onorato Mulatero, tra il settembre del 1929 e l'aprile del 1930 e grazie alle offerte di molti devoti tra cui si distinse il Givolettese Pietro Peynetti che si decise a donare ben 8000, lire cifra assolutamente considerevole per quell'epoca.
La facciata della cappella riporta due targhe che ricordano l'una le feste da tenersi il 26 aprile ed il 24 maggio di ogni anno, l'altra la seguente iscrizione: “Anno 1894-1895 Cappella in onore di Maria S.S.ma Ausiliatrice (auxilium christianorum) eretta con l'opera della popolazione di Givoletto e con offerte di altri pii oblatori”.
Numerosi sono gli aneddoti e le leggende che narrano di eventi straordinari avvenuti nella Chiesa e testimoniati dai due documenti storici riguardanti il santuario dai quadretti votivi presenti al suo interno. Splendide risultano essere le vetrate colorate poste ad ornamento del santuario. In particolare sul rosone centrale sono raffigurati dei grappoli d'uva con la scritta “vinum non habent”, sul vetro del portale è stata riprodotta la scritta “ora pro nobis” ed un disegno delle Euphorbia Gibelliana; mentre le vetrate delle finestre poste a sinistra ed a destra del portale, raffigurano delle mani che si protendono rispettivamente verso una colomba e verso una stella (la luce).
L'odierno splendore di questo importante luogo di culto per le genti Givolettesi si deve soprattutto ai lavori di restauro che si sono svolti nel 1997, richiamati a futura memoria dal rosone posto sul pavimento del cortiletto antistante l'ingresso al santuario insieme ad una stella a cinque punte, un pentacolo, quasi a ricordare quella divina proporzione che in ogni tempo deve poter caratterizzare armonicamente l'uomo e la natura in cui egli vive.

AA.VV. 2009, Givoletto e i suoi protagonisti, Ed. Aghepos srl
Rolle Don Andrea, 1906, Cappella di Maria Ss. Ausiliatrice in Givoletto
Via Crucis presieduta dal Santo Padre Francesco nell’anno 2013

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